Hai realizzato un piano editoriale e ti sei attivamente impegnato ogni giorno a creare dei post accattivanti ma non riesci a vedere salire il numero dei follower e non sai perché?
Crescere su instagram significa sì far aumentare i seguaci sulla propria pagina IG ma c’è di più: per un buon risultato costante, tra le altre cose che vedremo, è fondamentale puntare sulla qualità dei contenuti, non solo sulla frequenza di pubblicazione.
Qualsiasi sia la nostra strategia, è bene che ci permetta di distinguerci quanto più possibile dagli altri e si adatti velocemente ad ogni cambiamento. Vediamo allora i motivi che portano il tuo profilo a non crescere e come puoi aumentare organicamente i tuoi follower su IG.
Cos’è la crescita organica di Instagram
Prima di passare ai metodi che aiutano la nostra pagina Instagram ad essere messa in rilievo, possiamo definire la crescita organica come tutte le strategie che mettiamo in pratica per aumentare il numero di follower, senza dover pagare per ottenerli. Anche se ci sembrerà di non star facendo grandi progressi, applicare questo programma resta la migliore soluzione nel lungo termine per acquisire una reale rilevanza ed autorevolezza, che ci permettono di essere ricordati tra tanti.
Al contrario, il numero gonfiato di follower finti che forniscono i Bot ti farà apparire popolare agli occhi di chi si affaccia per la prima volta al tuo profilo, ma non ti restituirà mai alcun tipo di interazione, portandoti invece ad essere penalizzato dalla piattaforma.
Perchè non cresci su Instagram
Se il numero dei tuoi follower non aumenta di molto, o addirittura diminuisce, ciò potrebbe essere dovuto a due ragioni:
- Ricevi poco traffico. Il traffico ridotto dipende dal tipo di contenuto che postiamo, come approfondiremo in seguito, ma anche da una strategia che non comprende alcune azioni molto popolari ed utili su Instagram, come le live, le collaborazioni con altri profili, più post interattivi, oppure il non offrire freebie o challenge che coinvolgano gli utenti.
- La pagina presenta una conversione bassa. Ciò avviene quando, anche in presenza di visite alla nostra pagina, queste non conducono a nuovi “segui” o ad interazioni di alcun tipo. Come mai? Anche se ciò che abbiamo pubblicato è esteticamente ben fatto e, a nostro parere, efficace a livello comunicativo, evidentemente ha bisogno di essere riveduto perché non porta all’azione a cui dovrebbe. Proviamo allora a chiederci, già a partire da come è formulata la bio, se è chiaro ciò che vogliamo offrire e se il feed è abbastanza accattivante per il nostro target di riferimento. In questo articolo ti spiego come scrivere una biografia di successo.
Come possiamo regolarci? Per capire se non cresciamo per un problema di basso traffico o di conversione, dobbiamo guardare al modo in cui viene fatta, e se esiste, la nostra strategia. Nel caso in cui essa non sia presente, non avremo una guida che ci farà pubblicare contenuti con criterio e costanza, avremo poco traffico. Se invece ce l’abbiamo ma la crescita è comunque lenta, sarà perché abbiamo poca conversione.
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Strategie per crescere organicamente
Qualsiasi sia il target della tua pagina IG, la prima cosa da fare è stilare un piano editoriale, che consideri anche la differenza tra un profilo business o un personal brand. Questo ci servirà a pubblicare i nostri post seguendo una logica, oltre a fornirci un calendario da rispettare.
Per pianificare al meglio i nostri contenuti dobbiamo innanzitutto valutare cosa può interessare ai nostri follower, anche analizzando i target e le nicchie. L’ideale è poi programmare un piano di post per la durata di un mese, riadattandolo ad ogni nuova eventualità nel corso del tempo.
La strategia di crescita prevede poi di applicare una serie di azioni, che non comprendono l’acquisto di Bot ma che invece influiscono in modo organico, su cui possiamo investire per far notare di più la nostra pagina.
Come dimostra il caso studio di successo di Social Ribelli presente sul mio sito, ad esempio, un modo per aumentare i follower su Instagram consiste nel puntare a creare una forte community, un luogo di collaborazione e dialogo in cui, oltre a proporre dei contenuti utili, si possano scambiare idee. In questo modo gli utenti si sentono più spronati ad interagire e non degli spettatori passivi.
Analizza i tuoi contenuti
Una delle regole principali per essere notati, che vale sia sui siti presenti su Google che sui social, prevede che “content is king”, di conseguenza, per capire come migliorare il traffico e la conversione della nostra pagina, dobbiamo fare attenzione al tipo di contenuti che postiamo. In un mio post, ad esempio, ho descritto un’esperienza che ho avuto io stessa sul calo che il mio profilo ha subito durante un periodo in cui i miei ultimi contenuti erano più casual del solito. Il pubblico li ha trovati meno interessanti e/o condivisibili ed ha perciò smesso di interagire e di segnalarli ai propri conoscenti. Torna utile allora porsi alcune domande.
1) I contenuti sono in linea con la missione del profilo IG? Mettendoci nei panni del pubblico, come reagiremmo se ad un tratto una pagina Instagram che seguiamo inizia a pubblicare delle cose non molto coerenti con l’argomento che ci ha originariamente spinti a cliccare su “segui”? Nel migliore dei casi, continueremo a scrollare in basso, nel peggiore, magari in seguito ad una serie di contenuti poco azzeccati, decideremo di abbandonare la pagina. Ciò accade più spesso soprattutto tra coloro che avevano da poco cominciato a seguirci, perché non ci conoscevano bene, non hanno avuto il tempo di affezionarsi a noi e nutrivano un altro tipo di aspettative verso la nostra pagina.
Nel mio caso, ho capito che, sebbene la mia pagina preveda sempre un mix di esperienze personali ed informazioni professionalmente utili, stavo spostando l’orientamento dei miei contenuti un po’ troppo oltre rispetto al gradimento dei miei follower.
2) I tuoi post sono effettivamente freschi e di qualità? Qualsiasi sia l’argomento del nostro microcosmo IG, è fondamentale che l’utente sia continuamente portato a leggerlo e, sebbene una buona parte grafica può sicuramente attirare l’attenzione, è attraverso ciò che proponiamo di nuovo e diverso dagli altri che riusciremo a spiccare. Un contenuto trito e ritrito o non aggiornato non solo non attrarrà un audience, ma la condurrà, nel medio e lungo termine, verso i nostri concorrenti che sapranno fare di meglio.
Cosa fare se la crescita su Instagram è in stallo
Oltre alle azioni finora accennate, muovendoci di nuovo sul discorso della community, il fattore di autenticità offre un ottimo modo per stabilire una connessione con la nostra audience. Autentico può essere qualsiasi contenuto che non appaia troppo artefatto, sia a livello grafico con un’immagine fortemente modificata, che contenutistico, con un post che non rispecchi davvero la nostra linea editoriale ed il brand che abbiamo creato. Essere autentici significa anche essere sempre disponibili a rispondere alle richieste ed interagire attivamente con chi spende un po’ di tempo sulla nostra pagina.
Un altro suggerimento per sopperire alla mancanza di crescita prevede di dimostrare attraverso ciò che pubblichiamo la nostra onestà, cosa che il pubblico noterà e apprezzerà. Come? Raccontando la nostra esperienza, come faremmo con un amico. D’altronde anche noi ci fideremo di più di chi ha sperimentato qualcosa su se stesso e può condividerlo in prima persona, no?
Non bisogna poi mai sottovalutare il potere di ciò che si scrive nelle caption, nonostante si creda che il visual sia più importante su un social come Instagram. La foto catturerà certamente l’attenzione, ma è stato provato che una caption più lunga attira un engagement decisamente superiore. È bene allora dedicarsi a scrivere qualcosa che avremmo noi stessi voglia di leggere e commentare. Qui ti suggerisco 7 idee per le tue didascalie di Instagram.
Infine, come accennato all’inizio, è indispensabile analizzare tutti i dati che ricaviamo per aggiustare il tiro e adattarsi quindi ai cambiamenti necessari, considerando le cose che sono piaciute di più, per riprogrammare i nuovi contenuti in base a questo.
