Sei su Instagram ed una pagina che segui tagga in un post un profilo che potrebbe essere di tuo interesse. Decidi allora di visitarlo per capire se effettivamente valga la pena seguirlo. La biografia Instagram sarà perciò la prima cosa che noterai e che, attraverso ciò che vi è scritto, ti farà decidere se cliccare su “Segui” o meno.
Il fatto che occorrano solo pochi secondi per guadagnare o perdere un follower tramite la bio, rappresenta un chiaro segnale di quanto sia importante che la si prepari nel modo migliore, considerandola come un vero e proprio biglietto da visita per la nostra pagina.
Le sue funzioni principali sono quelle di far capire chi sei, a che nicchia appartieni e cosa offre di diverso il tuo profilo rispetto agli altri.
Ecco allora alcuni consigli su come strutturare una bio per far apparire al meglio la tua pagina Instagram.
Errori da evitare quando si scrive una bio Instagram
Prima ancora di scoprire cosa aiuta la tua bio a far spiccare il profilo, possiamo iniziare a vedere cosa NON fare. Esistono infatti alcuni errori che spesso si commettono in buona fede, ovvero credendo che al contrario migliorino l’aspetto della pagina.
- Usare hashtag generici. Mentre più avanti parlerò di quanto siano importanti gli hashtag personalizzati nella bio, quelli troppo comuni, proprio perché già presenti da tantissime altre parti, finiscono per confondere la tua pagina (o anche il post) tra migliaia di altre, rendendola più difficile da trovare o persino dirottando l’attenzione degli utenti verso altri profili. Vogliamo fare un favore ai nostri competitor? Perciò è importante inserire solo hashtag che rimandano solo ai contenuti presenti nel nostro profilo.
- Scrivere con caratteri speciali. Esistono così tanti font accattivanti che sarebbe un peccato non approfittarne per abbellire la pagina, giusto? Sebbene siano stati creati per personalizzare ulteriormente i testi, non sono sempre visualizzati correttamente da tutti i dispositivi, a volte perché sono realizzati per un unico sistema operativo, oppure perché l’app Instagram non è stata aggiornata alla versione più recente. Per questi motivi, usandoli si corre il rischio che chiunque passi sul tuo profilo legga tanti ??????. Una bio tutt’altro che perfetta.
- Troppe, o nessuna, emoticon. Come in tanti ambiti, anche nella compilazione della tua bio c’è bisogno di equilibrio. Così, mettere troppe emoticon potrebbe farti sembrare poco professionale mentre non usarne affatto ti fa sembrare troppo serioso. Le emoticon con i loro colori ti aiutano a mettere in risalto l’inizio di un periodo o a sintetizzare in modo simpatico un concetto con un’icona: usali in modo creativo ma non abusarne.
Scegliere le keyword giuste
Così come per quello che riguarda la Call-to-Action che vedremo in seguito, anche in fase di scelta delle parole chiave da usare nella biografia, è sempre bene tener presente la nicchia di pubblico a cui vogliamo far riferimento per raggiungere i nostri obiettivi.
I tuoi contenuti dovranno innanzitutto rispettare le guidelines di Instagram ed essere in linea con il target. Analizzando poi i risultati ottenuti da ogni post con il passare del tempo, avrai modo di aggiustare il tiro verso ciò che l’audience preferisce vedere e con cui interagisce di più.
Per permettere allora anche a chi non ti conosce di trovarti, dovresti quindi studiare il modo e le parole più cercate dalla tua nicchia. Mettiti nei panni del tuo pubblico target e pensa alle keyword che è più facile o prevedibile che cerchino per arrivare a seguirti.
Nel mio post sul come farsi trovare più facilmente da persone nuove su Instagram elenco gli elementi che portano a far apparire una pagina nel momento in cui un utente effettua una ricerca tra cui, ovviamente, il testo digitato nella barra di ricerca, ma anche la popolarità della pagina rispetto ad altre e l’attività pregressa di chi cerca, per cui gli saranno mostrati prima gli account che seguono o che hanno visitato.⠀
Oltre questo, però, nell’analizzare cosa mostrare nei risultati Instagram valuterà:
- Nickname e nome del profilo.
- Le keyword che inseriamo la bio.
- Se il profilo fa da vetrina ad un esercizio con sede fisica, il luogo in cui si trova l’attività della pagina. È consigliabile in questo senso aggiungere la geolocalizzazione cliccabile.
- La rilevanza delle keyword e degli hashtag nelle caption dei post.
La piattaforma, per far sì che sia ancora più semplice trovare informazioni e seguire le cose che possono davvero interessare i suoi iscritti, sta passando con il tempo sempre più dalla ricerca a partire dagli hashtag e degli account, a dare maggiore rilevanza alle parole chiave utilizzate all’interno dei profili. Secondo quest’ottica diventa cruciale puntare sulle giuste keyword da inserire strategicamente nel profilo.
La struttura della Instagram bio perfetta
La bio di Instagram contiene un massimo di 150 caratteri, perciò fai attenzione a come li usi.
Dal momento che non sarà possibile visualizzarla per intero se non cliccando su “more”, è fondamentale che spieghi chiaramente e da subito, nella prima riga, la ragione per cui tu ti differenzi dagli altri profili che trattano lo stesso argomento. Ecco gli step necessari per rendere la tua bio degna di nota.
1) Per far capire perché dovrebbero decidere di seguire proprio te, metti in risalto a cosa serve il tuo profilo o, se preferisci, come può cambiare in meglio la vita di chi lo segue. Due esempi? “Un consiglio al giorno per organizzare meglio il tuo tempo” o “Negozi di dischi dal mondo che vorrai visitare”. cosa mettere dopo la prima riga? Una sintetica descrizione di ciò che fai, magari aiutandoti con degli hashtag personalizzati (tornerò più avanti sull’argomento). Per aiutarti a definire la cosa che distingue la tua pagina dalle altre su IG, puoi prendere appunti sui commenti che ricevi da un post o una storia in cui chiedi proprio “perché mi segui?”.
2) Se la tua pagina comprende una rubrica originale, magari con una cadenza fissa, indicalo già nella bio.
3) Per non rischiare di acquisire i follower sbagliati che abbandonano presto la pagina delusi, rendi esplicito il target a cui fai riferimento. Vuoi comunicare ad una platea di adolescenti o di adulti? Proponi tutorial per beginner o esperti?
4) L’ultima riga della bio dovrà necessariamente includere una Call-to-Action, ovvero un invito per l’utente a compiere un’azione. Tornerò a breve ad approfondire questo punto.
5) Prendi spunto dalle pagine IG che più ami (ecco la mia): come ti hanno conquistato la prima volta? La loro bio appare chiara ed efficace? Studiane anche la forma: il testo è disposto in modo ordinato? Ci sono elenchi puntati? Quante sono e dove si trovano le emoticon?
Link in bio e Call-to-Action
Hai preso appunti e li hai rielaborati nella tua nuova bio. Hai però un dubbio su quale link inserire nella Call-to-Action perché magari ne hai più di uno o perché non ci avevi mai pensato prima. Prima di tutto, va detto che l’invito ad interagire proposto dalla Call-to-Action è presente in qualsiasi comunicazione di marketing volta a convertire un potenziale interessato in un cliente.
Per quanto riguarda Instagram, bisogna pensare a quale debba essere lo scopo della pagina come, ad esempio, vendere servizi o prodotti sul tuo sito e quindi inserirvi l’apposito link. Molto spesso, però, questo elemento viene formulato in modo approssimativo, sperando che basti un semplice bottone con su scritto “Iscriviti qui” a convincere a far compiere l’azione che desideriamo. Certo, il fatto che la biografia possa contenere un numero molto ristretto di caratteri non aiuta. Tuttavia la Call-to-Action non andrebbe trascurata ma anzi ben studiata in base agli obiettivi che ci si pone di raggiungere con il proprio profilo Instagram.
Perciò, per completare la biografia Instagram, pensa a cosa vorresti che facciano i tuoi potenziali nuovi follower. Ciò che devi tener presente mentre scrivi la tua CTA è la reazione che vuoi far scaturire da essa. Per rendere al meglio la CTA, se sei a corto di idee, lasciati ispirare dalle bio dei profili che segui e chiediti se e come riescono a sortire un effetto in te quando le leggi.
Per quanto riguarda il link al tuo sito web, inseriscilo nello spazio dedicato del profilo business o, ancora meglio, affidati a delle applicazioni apposite, come Linkin.bio, che ti aiutano ad automatizzare le eventuali modifiche all’URL nel caso tu voglia promuovere un prodotto o un blog post differente.
Hashtag personalizzati nella bio Instagram
In precedenza ho accennato al fatto che, subito dopo la prima riga, dovresti spiegare chi sei e cosa fai. Per ovviare ai prevedibili problemi di spazio, puoi aggiungere degli hashtag creati da te (personali) che sintetizzino la tua identità Instagram attraverso un tuo motto.
Questo tipo di hashtag, a differenza di quelli generici e troppo popolari, sono ottimi per dividere in rubriche i tuoi post e facilitare la navigazione sul tuo profilo.Rappresentano una sorta di firma e per essere facilmente riconducibili al tuo profilo dovranno contenere, per esempio, il tuo nome e la tematica della rubrica. Quando lo crei presta attenzione però che questo hashtag non sia già stato utilizzato da qualcun’altro.
Se usiamo gli hashtag personalizzati nella bio dobbiamo ricordarci di spiegarne il significato con una frase, altrimenti chi lo legge non sarà incentivato a cliccarci e a scoprire di più. In pratica sono uno strumento in più per trattenere più a lungo un utente sul profilo. Se assoceremo un hashtag ad una tematica, chiunque potrà ritrovare tutti i tuoi post relativi, anche i più vecchi, dove avrà anche modo di interagire.
In generale, un hashtag personale dovrebbe:
- essere corto e semplice da ricordare
- essere presente nella bio accompagnato da una frase o una parola che catturi l’attenzione dell’utente tanto da volerci cliccare su per scoprirne i contenuti
- essere utilizzato in tutti i post a tema. Controlla perciò che sia presente ovunque si parli dello stesso argomento, perché offrirà una nuova occasione di far riscoprire anche i post meno recenti.