Su social network, siti web e persino sulla TV tradizionale si parla molto degli influencer. Ma chi sono realmente e di cosa si occupano?
Con questo termine si va a definire figure che si occupano della creazione di contenuti visivi e testuali che poi, attraverso varie piattaforme, propongono ai propri followers. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di account che si occupano di temi più o meno specifici e che si rivolgono a target più o meno vasti.
Attraverso i social network utilizzati, l’influencer interagisce con i propri followers, coinvolgendoli in diverse attività e, se dotato di un certo carisma nella comunità, andrà a influenzare la loro opinione rispetto eventuali temi, nonché gli acquisti di beni e servizi.
Qualche esempio pratico? Esistono i Fashion Blogger, che si occupano prevalentemente di moda così come i Food Blogger, sempre più diffusi vista l’ampia platea offerta dai social network contemporanei
Essere Influencer nel contesto di Instagram significa innanzitutto conoscere approfonditamente la piattaforma.
Se è vero che questa si focalizza principalmente sull’impatto visivo infatti, non basta semplicemente postare foto interessanti per attirare l’attenzione degli instagramers. Chi lavora in questo ambito sa bene come la programmazione di post e stories sia essenziale, così come lo è analizzare tasso di coinvolgimento medio e altri dati.
A livello puramente pratico però, ciò che permette all’influencer di svolgere il proprio lavoro efficacemente è il rapporto di fiducia che ha rispetto ai propri followers. Riconoscendo la sua figura come attendibile infatti, gli instagramers tendono a vedere l’influencer quasi come un amico che offre consigli per un eventuale acquisto.
Una volta ottenuta una posizione, in tal senso, chi crea i contenuti deve mantenere una certa credibilità nonché un alto livello di coerenza. D’altro canto, un influencer vegano che pubblica una foto in cui si gusta una bella bistecca difficilmente può essere considerato attendibile dai propri followers.
Sono ormai lontani i tempi in cui influencer con migliaia e migliaia di followers recensiscono un prodotto ricevendo una semplice copia in omaggio.
Se nelle piccole realtà dei micro-influencer questo modo di lavorare è ancora diffuso, un professionista del settore agisce in maniera diversa.
Chi opera nell’ambito del settore anglofono e può contare molti followers, per un semplice post, può chiedere migliaia e migliaia di dollari. In questo senso ha anche un certo peso l’argomento trattato e il relativo mercato.
Di certo, agli inizi le somme non sono sicuramente così consistenti. Se i mega influencer (considerati tali in quanto con più di 5 milioni di followers) rappresentano solamente l’1% degli account Instagram, vi è una marea di account che propongono comunque contenuti interessanti, capaci di generare attenzione nei propri follower.
Al di là di questo semplice numero infatti, è la capacità di interessare maggiormente l’utenza, soprattutto grazie a un tasso di coinvolgimento più elevato possibile.
Non solo: essere specificamente focalizzati su una piccola nicchia, può in alcuni casi rendere l’influencer più appetibile per i produttori. In questo modo infatti, le aziende possono profilare la pubblicità, ottimizzando le spese del marketing senza “sparare nel mucchio” ma concentrando gli investimenti su un’utenza già pronta all’eventuale acquisto.
Tanta pratica e fatica. La passione per una precisa tematica può essere un ottimo trampolino di lancio, ma è solo “sporcandosi le mani” che è possibile diventare dei veri e propri influencer.
Se è vero che alcuni corsi possono offrire una buona introduzione al settore, è innegabile che la prova sul campo, con le giuste informazioni teoriche, sono un buon modo per avviare questo tipo di carriera.
« Back to Glossary Index